Sembrano nascere sempre più gli elementi sperimentali per un tipo completamente nuovo di medicina in cui il DNA può essere influenzato
e riprogrammato dalle parole e dalle frequenze.
Alcuni linguisti russi, che fanno riferimento alle ricerche del biofisico e biologo molecolare Pjotr Garjajev, oggi affermano che il co-dice genetico, specialmente nell’apparentemente inutile DNA spazzatura, segue le stesse regole di tutti i linguaggi umani, ed è un linguaggio
a tutti gli effetti. A tal fine, hanno confrontato le regole della sintassi (il modo in cui le parole sono messe insieme per formare le frasi), della semantica (lo studio del significato delle parole) e le regole di base della grammatica. Hanno scoperto che le basi azotate del nostro DNA seguono una grammatica regolare e hanno delle regole fisse, proprio come i nostri linguaggi. Hanno ipotizzato dunque una relazione diretta tra il linguaggio e il DNA, come una sorta di alfabeto delle basi azotate. Questo getta una luce potente sul senso delle antichissime pratiche dei mantra, delle preghiere di guarigione, persino delle formule magiche. Se ormai potevamo certamente ammettere che esse avessero una reale efficacia in virtù dell’effetto placebo e dell’azione sul subconscio, che come abbiamo già visto regola attraverso le emozioni la vita neurovegetativa, ora possiamo intravedere qualcosa di ancora, forse, più suggestivo e potente. Il nostro DNA è un linguaggio che reagisce a un altro linguaggio, è una frequenza che reagisce alle frequenze. Il senso antichissimo della frequenza originaria dell’Om orientale sembra prendere forma scientifica e rivelare il meccanismo della potenza che da sempre gli è stata attribuita. Questo spiegherebbe finalmente perché le affermazioni, il training autogeno, l’ipnosi e tutte le discipline simili possono avere effetti così forti sugli esseri umani e sui loro corpi. È del tutto normale e naturale per il nostro DNA reagire al linguaggio. Mentre molti ricercatori procedono a tagliare singoli geni dalle eliche del DNA e provano a inserirli altrove, ce ne sono alcuni che attraverso frequenze radio e energia luminosa imparano a parlare con il DNA, come se si trattasse di un biocomputer che risponde a onde di frequenza. Questa scoperta indica anche l’importanza delle frequenze sonore e delle vibrazioni nell’origine della vita umana. Impossibile non pensare al ruolo della voce materna per il feto… Forse esagerato, ma inevitabile il richiamo simbolico all’atto creazionale di JHWH attraverso la parola, intesa a questo punto come un’onda di coscienza.
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